Archivio per Categoria SOCIETA’

DiGennaro Pirillo

Open Day 2021 al Centro fenice

OPEN DAY 2021

Abbiamo presentato le attività del Centro Fenice,

Artiterapie, mindfulness, yoga, realtà virtuale per le fobie, potenziamento cognitivo, sostegno alla genitorialità, comunicazione efficace.

Sono intervenuti:

Dott.ssa Cristina Pirillo

Dott.ssa Giusy Gualtieri

Dott. Gennaro Pirillo

 

DiGennaro Pirillo

PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA

Covid e Bambini: “  istruzioni per l’uso”

 I Bambini hanno capacità di prendere tutto come un gioco e di avere plasticità mentale, questo è fondamentale per il cambiamento e l’adattamento. Il Sostegno psicologico ai bambini è fondamentale per non lasciare cicatrici. Oggi più che mai, con il ritorno alla socialità i bambini sono in prima linea. L’opinione pubblica sembra essere distratta,  non ha  ben chiaro come il Covid incida, e molto, sull’aspetto emozionale dei bambini.  Non bisogna negare o minimizzare sui loro sentimenti, ma al contrario rassicurarli e spiegare che è normale, c’è chi sta combattendo per sconfiggere il Covid. L’obiettivo di noi tutti, tra le nostre problematiche economiche, di incertezza, è  sopratutto il bisogno di aiutare i bambini a vivere questo momento difficile. Importante, anche se ripetitivo, ai bambini è molto importante rispondere sempre in modo semplice, rassicurante e sincero. Evitare di dire bugie, spiegare cos’è il coronavirus e come si fa a difendersi, così sarà più semplice accettare e rispettare le regole. Spiegargli in modo semplice e rassicurante che l’infezione da Sars-Cov 2 è una nuova malattia ma tanti medici e infermieri stanno facendo di tutto per curare ogni ammalato e gli scienziati stanno studiando per trovare la cura giusta per sconfiggere il virus. Spesso i bambini sono spaventati, sentono tanti discorsi e hanno dei momenti di paura rapportandosi al covid. Lo stesso fatto di doverli isolare, assieme ad un adulto crea ansia, preoccupazione, gli si chiude un mondo e si apre una finestra di un percorso fatto di incertezze in cui il tampone è sicuramente qualcosa di più invasivo rispetto a quanto accade per i più grandi. Raccontiamo ai bambini più piccoli il Covid come una favola, dove l’eroe sconfiggerà il “cattivo” usando comportamenti che vanno dall’uso della mascherina, al lavaggio delle mani ( non quello veloce) e a tutti quegli accorgimenti che sappiamo devono essere messi in atto.

E’ fondamentale ricordarsi che nei momenti di timore i bambini hanno bisogno di ricorrere alle figure di riferimento, che sono i genitori, gli adulti.  Dare loro sicurezza è importante per rassicurarli e non farli sentire disorientati. I bambini, a differenza degli adulti “soffrono un po’ alla volta”, cioè mostrano un’alternanza di reazioni sia emotive che comportamentali. Ad esempio, possono avere forti crisi di pianto o rabbia e, un attimo dopo, sembrare distaccati o indifferenti. Possono entrare pienamente nel gioco per poi avere momenti di sofferenza, come paure improvvise o incubi notturni. Le reazioni più comuni sono tristezza, colpa, rabbia, paura, confusione e ansia soprattutto se vivono in condizione di isolamento, che porta allo sconvolgimento dei ritmi ordinari. Tutto questo lo abbiamo vissuto durante il lockdown della prima fase. Per prima cosa, è opportuno che anche gli adulti di riferimento prendano atto della propria paura. E’ importante inoltre che i bambini possono continuare a fare le cose “da bambini” come giocare, parlare di cose divertenti oppure fare i compiti e imparare cose nuove. A tutti il bisogno essenziale di socializzazione, forse,  ci ha portati ad abbassare un po’ la guardia, pensando, erroneamente che ormai il peggio fosse passato. Forse anche questo è un modo per demonizzare le paure le incertezze che ci portiamo dentro. Negare la nostra vulnerabilità ci porta ad un illusione che presto diventa delusione, con tutti i comportamenti ed emozioni del caso, tra cui la rabbia

DiGennaro Pirillo

 

 

 

 

 

 

Primo Soccorso Psicologico di Base

Il BPS fornisce le linee guide per il primo soccorso a una persona che sta avendo un attacco di panico. Il soggetto in quegli attimi cruciali, è terrorizzato e si sente di morire, vulnerabile e incapace di affrontare l’evento. Un intervento efficace in cui si dimostra la propria sicurezza nell’attuare il protocollo dona, alla persona sotto attacco di panico, una fondamentale sensazione di fiducia e sicurezza. Il BPS è un protocollo che chiunque dopo la formazione può attuare rispettando le indicazioni esposte durante il seminario. Questo protocollo si propone come una novità nel campo della psicologia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il disagio psicologico ha raggiunto livelli preoccupanti ed in aumento. Purtroppo tale osservazione precede di molto la pandemia di questo periodo che ovviamente ha peggiorato e complicato di più la situazione. Dare il nostro supporto agli altri è fondamentale e necessario.

DiGennaro Pirillo

Pandemia……acqua passata…

Pandemia……acqua passata..

Il titolo dell’articolo è una provocazione….ma forse non tanto. Non voglio parlare della pandemia in quanto tale…ma “dell’acqua passata”. 

L’acqua passata è la Paura. Questa è un emozione primaria e fondamentale per ogni specie vivente, grazie ad essa noi ed altre specie animali dobbiamo la propria sopravvivenza. La paura è contagiosa, si diffonde rapidamente nei gruppi. Basta uno scoppio, un rumore, persone che fuggono che anche noi istintivamente ci troviamo a correre nella stessa direzione. La parte razionale, quella che valuta, è troppo lenta per la nostra sopravvivenza. La paura,  da individuale, può diventare un fenomeno collettivo che come un virus può “infettare” intere società. Ogni specie animale, noi compresi, di fronte ad un pericolo attuiamo reazioni istintive che servono alla nostra sopravvivenza: la fuga, l’immobilità o la risposta aggressiva. Questo perché? Qui parte il mio amore per le  neuroscienze. Al centro di questo processo c’è l’amigdala ( tenetela a mente la troveremo in tantissime altre occasioni), una struttura primordiale, che appartiene al sistema limbico , che elabora i segnali prima che la nostra parte superiore, del cervello, capisca cosa stia accadendo. La paura è adattiva per la specie, ha la funzione di attivare, in genere, un’azione motoria o comunque un comportamento atto alla nostra salvezza. Quando vediamo qualcuno provare paura si attiva in noi una struttura cerebrale chiamata corteccia cingolata anteriore ( anche questa la incontreremo spesso) che collega i due emisferi del cervello….che stimola l’ amigdala ..e il gioco è fatto. La paura diventa un meccanismo di imitazione che si riscontra in tutti gli animali sociali. Voglio precisare che tutte le emozioni sono contagiose, anche quelle piacevoli, basti pensare a quante volte abbiamo riso di fronte a qualcuno che rideva in modo incontenibile.

La paura però, per la sua valenza, lo è in modo particolare tanto da provocare fenomeni di panico collettivo. 

Arriviamo a cosa è successo durante questa epidemia. Cosa succede quando parliamo di questa pandemia, qual è stato il nostro comportamento?

Non tutti ci comportiamo allo stesso modo, per svariati motivi. Tanti non  hanno vissuto la paura forse perché non sono stati colpiti o non hanno visto malati molto vicino a loro, poi ci sono state  persone molto sensibili, che hanno cercato in tutti i modi di trasmettere agli altri informazioni sui rischi, per poter  sensibilizzare l’uso di precauzioni, infine c’è chi la paura l’ha vissuta da solo, non uscendo di casa, proteggendosi con guanti, mascherina e usando distanze di sicurezza.

La paura, il suo contagio, in questi casi ha portato  maggior consapevolezza,  come lavarsi le mani più spesso, stare a casa e usando attenzione nelle relazioni interpersonali. Tutto questo ha abbassato il rischio di contagio. 

Un altro effetto della paura è cercare la fonte, la risposta alle nostre paure,  quando non la troviamo nasce il capro espiatorio, che può essere il complotto, lo straniero. La paura comunque può anche essere un opportunità, infatti le paure individuali possono costituire un momento di crescita ( ma anche crisi interiori) e le paure collettive possono portare fattori di progresso ( ma anche di regresso). Le paure, quelle collettive in genere spariscono da sole, avviene una rimozione collettiva, però alcune volte ritornano. Pensiamo ad esempio al terrorismo, alla guerra atomica, hanno avuto, come paura, un indice molto alto, poi sembrano svanite, ma pronte a ritornare ad ogni piccolo segnale. Questa pandemia un giorno sarà acqua passata, la paura andrà via ma molto probabilmente basterà un piccolo segnale e il nostro istinto di sopravvivenza si farà vivo. La paura va vissuta ma  dobbiamo far in modo che non ci travolga.

DiGennaro Pirillo

Lazio e Sicilia …quando i confini sono solo dentro di noi.

In un contesto di emergenza, gli obiettivi si raggiungono in modo più efficace quando si sviluppa una buona cooperazione. L’associazione Centro Fenice , conosciuta alla cittadinanza Apriliana, ha deciso di unire i suoi sforzi con l’associazione Cittadini attivi di Gela. Le associazioni promuovono il benessere psicofisico degli individui e in particolare modo dei più vulnerabili. In questo momento siamo scesi in campo per supportare gli operatori sanitari e i volontari che affrontano questa emergenza in prima linea. Il messaggio, del Dott. Gennaro Pirillo, presidente del Centro Fenice e del Dott. Carlo Varchi, presidente dell’associazione Cittadini Attivi di Gela, è di essere uniti anche se lontani. La loro collaborazione , anche di monitoraggio, si estende anche ad altre problematiche. Se le piattaforme digitali sono usate per gli operatori sanitari e i volontari attivi nell’emergenza, per i cittadini si sono messe a disposizione le utenze telefoniche per affrontare i disagi della prolungata permanenza forzata a casa. Per quest’ultimi si è proposto un primo sostegno psicologico gratuito.
Informazioni ai numeri 328.6065324-346.2890133-320.741362.
DiGennaro Pirillo

Emergenza Coronavirus

Ovviamente in questo periodo di emergenza tutti i nostri seminari, formativi e informativi sono sospesi fino a data da stabilire. Sono sospesi gli incontri di gruppo, i laboratori di arte e teatro. Il training autogeno. L’associazione offre a tutti disponibilità telefonica gratuita per un primo sostegno psicologico ai numeri 328.6065324-3462890133. Inoltre offriamo a tutti gli operatori del settore sanitario, a tutti i volontari coinvolti nell’emergenza Coronavirus supporto psicologico gratuito sulle piattaforme Skype e Zoom.
L’associazione si mette a disposizione di tutti  i volontari di CRI del comitato di Aprilia per eventuali debriefing con gli operatori in emergenza.

Per inf. 328.6065324-346.2890133

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