Archivio mensile 30 Ottobre 2020

DiGennaro Pirillo

PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA

Covid e Bambini: “  istruzioni per l’uso”

 I Bambini hanno capacità di prendere tutto come un gioco e di avere plasticità mentale, questo è fondamentale per il cambiamento e l’adattamento. Il Sostegno psicologico ai bambini è fondamentale per non lasciare cicatrici. Oggi più che mai, con il ritorno alla socialità i bambini sono in prima linea. L’opinione pubblica sembra essere distratta,  non ha  ben chiaro come il Covid incida, e molto, sull’aspetto emozionale dei bambini.  Non bisogna negare o minimizzare sui loro sentimenti, ma al contrario rassicurarli e spiegare che è normale, c’è chi sta combattendo per sconfiggere il Covid. L’obiettivo di noi tutti, tra le nostre problematiche economiche, di incertezza, è  sopratutto il bisogno di aiutare i bambini a vivere questo momento difficile. Importante, anche se ripetitivo, ai bambini è molto importante rispondere sempre in modo semplice, rassicurante e sincero. Evitare di dire bugie, spiegare cos’è il coronavirus e come si fa a difendersi, così sarà più semplice accettare e rispettare le regole. Spiegargli in modo semplice e rassicurante che l’infezione da Sars-Cov 2 è una nuova malattia ma tanti medici e infermieri stanno facendo di tutto per curare ogni ammalato e gli scienziati stanno studiando per trovare la cura giusta per sconfiggere il virus. Spesso i bambini sono spaventati, sentono tanti discorsi e hanno dei momenti di paura rapportandosi al covid. Lo stesso fatto di doverli isolare, assieme ad un adulto crea ansia, preoccupazione, gli si chiude un mondo e si apre una finestra di un percorso fatto di incertezze in cui il tampone è sicuramente qualcosa di più invasivo rispetto a quanto accade per i più grandi. Raccontiamo ai bambini più piccoli il Covid come una favola, dove l’eroe sconfiggerà il “cattivo” usando comportamenti che vanno dall’uso della mascherina, al lavaggio delle mani ( non quello veloce) e a tutti quegli accorgimenti che sappiamo devono essere messi in atto.

E’ fondamentale ricordarsi che nei momenti di timore i bambini hanno bisogno di ricorrere alle figure di riferimento, che sono i genitori, gli adulti.  Dare loro sicurezza è importante per rassicurarli e non farli sentire disorientati. I bambini, a differenza degli adulti “soffrono un po’ alla volta”, cioè mostrano un’alternanza di reazioni sia emotive che comportamentali. Ad esempio, possono avere forti crisi di pianto o rabbia e, un attimo dopo, sembrare distaccati o indifferenti. Possono entrare pienamente nel gioco per poi avere momenti di sofferenza, come paure improvvise o incubi notturni. Le reazioni più comuni sono tristezza, colpa, rabbia, paura, confusione e ansia soprattutto se vivono in condizione di isolamento, che porta allo sconvolgimento dei ritmi ordinari. Tutto questo lo abbiamo vissuto durante il lockdown della prima fase. Per prima cosa, è opportuno che anche gli adulti di riferimento prendano atto della propria paura. E’ importante inoltre che i bambini possono continuare a fare le cose “da bambini” come giocare, parlare di cose divertenti oppure fare i compiti e imparare cose nuove. A tutti il bisogno essenziale di socializzazione, forse,  ci ha portati ad abbassare un po’ la guardia, pensando, erroneamente che ormai il peggio fosse passato. Forse anche questo è un modo per demonizzare le paure le incertezze che ci portiamo dentro. Negare la nostra vulnerabilità ci porta ad un illusione che presto diventa delusione, con tutti i comportamenti ed emozioni del caso, tra cui la rabbia

DiGennaro Pirillo

 

 

 

 

 

 

Primo Soccorso Psicologico di Base

Il BPS fornisce le linee guide per il primo soccorso a una persona che sta avendo un attacco di panico. Il soggetto in quegli attimi cruciali, è terrorizzato e si sente di morire, vulnerabile e incapace di affrontare l’evento. Un intervento efficace in cui si dimostra la propria sicurezza nell’attuare il protocollo dona, alla persona sotto attacco di panico, una fondamentale sensazione di fiducia e sicurezza. Il BPS è un protocollo che chiunque dopo la formazione può attuare rispettando le indicazioni esposte durante il seminario. Questo protocollo si propone come una novità nel campo della psicologia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il disagio psicologico ha raggiunto livelli preoccupanti ed in aumento. Purtroppo tale osservazione precede di molto la pandemia di questo periodo che ovviamente ha peggiorato e complicato di più la situazione. Dare il nostro supporto agli altri è fondamentale e necessario.

DiGennaro Pirillo

 

 

SCRIVERE PER PENSARE

La trascrizione di un’esperienza per migliorare la nostra salute.

Cosa, come e perché sono aspetti fondamentali che verranno analizzati durante il gruppo “ Scrivere per Pensare”. Il trauma, un evento percepito negativo, vengono contestualizzati attraverso la scrittura. Il processo di scrittura guidata e la sua lettura portano al superamento del trauma e ad acquisire un miglioramento delle condizioni di salute. Le emozioni riviste e rivissute vengono analizzate dai soggetti e percepite sotto una veste nuova. Si combinano due fenomeni, la Catarsi e l’Insight, entrambi, insieme, servono a liberare  e ristrutturare i pensieri che vincolano il soggetto nel congelamento del momento traumatico. La possibilità di avere diversi punti di vista propri e del gruppo velocizzano e migliorano il traguardo proposto dai partecipanti del gruppo stesso. Il gruppo e il conduttore sono partecipanti attivi per l’organizzazione mentale di cui si ha bisogno dopo un trauma o comunque dopo un periodo ritenuto negativo della nostra vita. Il rimurginare ci chiude in loop mentale di cui difficilmente riusciamo a liberarci. Il lasciarsi andare, con una linea guida, attraverso la narrazione,  libera l’individuo dalle inibizioni che si porta dietro e che senz’altro non hanno un beneficio sulla sua salute.

 

 

 

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